Un autobus sonoro si è aggirato per le strade di Monza… era il Sonorobus, l’autobus musicale che ha portato la musica in giro per la città.
Per spiegartelo, però, dobbiamo partire da Monza, o meglio, da Monza Visionaria.
Il festival culturale, sociale, terapeutico e itinerante, arrivato alla sua VIII edizione, quest’anno ha presentato una sorprendente idea.
UN FESTIVAL ITINERANTE… SU QUATTRO RUOTE E DUE PIANI
All’interno della manifestazione, circoscritta ella città di Monza è stato inaugurato un autobus a due piani, con la parte superiore allo scoperto, praticamente un double-decker, attrezzato di un sistema di sound system. Spostandosi per la città, il mezzo di trasporto ha portato, tra il 23 e il 26 giugno, la musica in giro per la città.
Come dire: “Se la montagna non va a Maometto…”
GLI ARTISTI/AUTISTI
Ogni data, una tappa diversa e ogni tappa ha avuto artisti/autisti differenti. E l’offerta non è stata per niente scontata, presentando artisti anche piuttosto difficili.
Il 23 giugno, il Sonorobus ha omaggiato Lucio Battisti con la tromba di Giovanni Falzone e la fisarmonica di Nadio Marenco.
Un rito musicale psicomagico quello che ha portato invece mercoledì 24 giugno, grazie agli “autisti sonori” Cazzaniga/Musicisti con Preghiera ecumenica.
Giovedì 25 giugno doveva essere l’ultimo appuntamento su questo palcoscenico mobile, con la Bandakadabra, nove elementi al ritmo di swing balkan e blues, ma a quanto pare l’idea è piaciuta e l’evento si è replicato anche il giorno successivo.
Infatti, venerdì 26 giugno, è sul mezzo a due piani si sono esibiti Phase Duo, la violinista Eloisa Manera e Stefano Greco.
L’AUTOBUS È LA META
In questo ribaltamento semantico, per usare un’espressione pretenziosa, l’autobus non è un semplice mezzo di trasporto ma il fine, e il viaggio si è concretizzato senza spostamenti, con un falso movimento.
Noi di TRAVEL abbiamo apprezzato l’iniziativa e speriamo che si possa replicare.